Opere di Joshua Ferris

Joshua Ferris ha studiato letteratura inglese e filosofia alla University of Iowa e alla University of California. I suoi racconti sono apparsi sul New Yorker, su Granta, Iowa Review, Best New American Voices. Il suo primo romanzo, E poi siamo arrivati alla fine (Neri Pozza, 2006; BEAT, 2010) tradotto in 24 lingue, è stato un best seller internazionale e ha vinto il PEN / Hemingway, il Barnes and Noble Discover Award ed è stato finalista al National Book Award. Come questo, anche il romanzo Svegliamoci pure ma a un’ora decente (Neri Pozza, 2014; BEAT 2015) è stato tradotto in italiano da Katia Bagnoli.

E poi siamo arrivati alla fine

Traduzione Katia Bagnoli
Neri Pozza, 2006, pp. 400
ISBN: 8854501417

Dalla quarta di copertina:
Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell’immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli piú antichi d’America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio.
Carl, Karen, Benny, Amber, Jim, sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non è una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c’è scritto: «È davvero irritante lavorare con persone irritanti». Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d’amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell’ufficio è ormai la loro vita.
E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l’universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l’affetto e la competizione, la struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.

https://neripozza.it/libro/8854501417


Svegliamoci pure, ma a un’ora decente

Traduzione di Katia Bagnoli
Neri Pozza, 2014, pp. 368
ISBN: 9788854508071

Dalla quarta di copertina:
Paul O’Rourke vive a New York in un appartamento su due livelli con vista sulla Brooklyn Promenade. Va a cena tre o quattro volte a settimana da chef con regolare possesso di stelle Michelin, infanzie trascorse nella valle del Rodano, show televisivi. Si aggira in luoghi dove le scorte di vino da sole fanno sembrare l’Impero romano una zona depressa del Kansas. Ha uno studio di dentista che occupa metà del piano terra di un condominio dietro Park Avenue, la strada più elegante del mondo, dove i portieri si vestono con tanto di guanti e berretto e aprono le porte ad anziane vedove con cagnolino. […]

E, tuttavia, Paul O’Rourke ha un grave problema: tutte queste cose che racchiudono la sua vita gli appaiono soltanto parti. E le parti – e qui viene la fregatura – non sono tutto. […]
Paul O’Rourke avrebbe l’assoluta certezza di aver sprecato la sua vita, se una serie inaspettata di eventi non mutasse radicalmente il corso della sua insignificante esistenza, destinata a trascinarsi nell’abisso come una pallina di golf sull’orlo della buca.

Un giorno capita nel suo studio un tipo bizzarro che, dopo essersi fatto estrarre un dente rovinato da una maldestra otturazione, gli sussurra con l’alito acre da anestetico: «Sono un ulm, e lo è anche lei!». Qualche tempo dopo qualcuno crea un sito web del suo studio, completo di profili di tutti i suoi collaboratori e di una sua biografia colma di citazioni tratte dall’Antico Testamento. E lo «sputtanamento online» appare tutt’altro che tale. Chi parla a nome del «Dottor Paul C. O’Rourke, medico dentista», inviando messaggi sui blog e sulle bacheche facebook di mezzo mondo, lo fa non con idiozie inframmezzate da incomprensibili geroglifici, ma con pensieri profondi sullo stato presente e sulle cose ultime del mondo.
Svegliamoci pure, ma a un’ora decente, splendida conferma del talento dell’autore di E poi siamo arrivati alla fine, è una delle opere più attese sulla scena letteraria internazionale, «il primo grande romanzo sul furto d’identità in rete». (Yuko Shimizo, GQ)

https://neripozza.it/libro/9788854508071