Isaac Bashevis Singer (Leoncin, 11 novembre 1903 – Miami, 24 luglio 1991) è stato uno scrittore e traduttore polacco naturalizzato statunitense. Autore di racconti e romanzi, pubblicati inizialmente in yiddish e poi tradotti in lingua inglese con l’aiuto di editor e collaboratori, fu insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1978. Katia Bagnoli ha tradotto per Adelphi Il mago di Lublino (2020) e Un amico di Kafka (2022).
Il Mago di Lublino
Traduzione di Katia Bagnoli
Biblioteca Adelphi, 711
2020, 2ª ediz., pp. 230
isbn: 9788845934858
Formidabile personaggio Yasha Mazur, soprannominato il Mago di Lublino: illusionista, saltimbanco, ipnotizzatore, capace di liberarsi da qualunque corda e di aprire qualunque serratura – ma anche minacciato dalla noia, malato di irrequietezza, sempre affamato di «nuovi trucchi e nuovi amori». E, come altre figure magistralmente tratteggiate da Singer, combattuto fra insaziabili appetiti carnali e nostalgia degli antichi riti della sua religione. Di donne, oltre alla moglie che lo aspetta pazientemente nella casa di Lublino, Yasha ne ha almeno tre o quattro, e di una di loro, una vedova cattolica, è innamorato al punto di volersi convertire per sposarla (ma gli piace parecchio anche la figlia: certo, ha solo quattordici anni, ma basta che cresca un po’…). Con lei vorrebbe partire per l’Italia, che in questo scorcio del diciannovesimo secolo sembra potergli offrire tutte le opportunità che non avrà mai nel suo paese. E tuttavia non sa decidersi, i dubbi lo tormentano «come uno sciame di locuste». Finché un giorno non accadrà qualcosa – qualcosa di terribile – che indurrà il Mago di Lublino a intraprendere un cammino che non avrebbe mai immaginato di percorrere.
“Un mondo, quello degli shtetl, che ritrovo qui, nel Mago di Lublino, nella nuova edizione adelphiana resa prelibata dalla turgida versione di Katia Bagnoli (dall’inglese).
Un romanzo nel quale gli eventi hanno luogo con strabiliante rapidità (tutto precipita), come se uno dei suoi famosi racconti gli avesse preso la mano…”
Alessandro Piperno, Il mago di Singer. Non ti libererai del tuo passato, La Lettura, Corriere della Sera, 28 giugno 2020, p. 20
“C’era bisogno di una nuova traduzione di Il mago di Lublino? Sì, grazie alla traduttrice Katia Bagnoli, che – con Elisabetta Zevi, curatrice delle opere dell’autore per Adelphi, ha saputo restituire al romanzo di Singer quella particolare atmosfera ebraico-slava che lo connota.”
Marino Freschi, Isaac Singer parla di nuovo yiddish, Avvenire, 8 luglio 2020, p.22
Un amico di Kafka
Traduzione di Katia Bagnoli
Biblioteca Adelphi, 733
2022, pp. 338
isbn: 9788845936708
«L’ultima e forse la più importante raccolta di Singer: venti racconti di splendida fattura … Un consumato talento che sembra affilarsi con gli anni» («Kirkus»).
«Fuori cadeva fitta la neve … Dalla Vistola soffiava un vento gelido, ma nella casa di studio ardeva la stufa di terracotta. I mendicanti arrostivano patate sulle braci. I ragazzi che studiavano di notte … ascoltavano le storie». Da suo padre ne ha ascoltate, di storie, il piccolo Isaac – e da quelle sono poi nate le sue. In questi ipnotici racconti il narratore incantato che è Singer porge orecchio alle voci di altri narratori incantati, che a loro volta aprono squarci su vicende, esistenze, universi interi. Sfilano così personaggi indimenticabili: dall’ex attore amico di Kafka allo spazzacamino che indovina i segreti di tutti, dalla donna dagli «occhi gialli» che attira su di sé le disgrazie a quella che è convinta di aver visto Hitler in una tavola calda di Broadway, dal rabbino in collera con Dio per la sofferenza che infligge agli uomini al professore il cui funerale viene accompagnato dai colombi che aveva sempre nutrito… Sullo sfondo, le strade, profumate «di panini appena sfornati, bagel, latte bollito e aringhe affumicate», del quartiere ebraico di Varsavia, o quelle polverose delle torride estati newyorkesi, e le sinagoghe, i bordelli, le case dei ricchi e i tuguri dei poveri, i villaggi e le grandi città: mondi che Singer fa rivivere sotto i nostri occhi con una capacità evocativa che è soltanto sua.
“Del 1970 è la raccolta, quinta in ordine di tempo, Un amico di Kafka – con ventuno racconti resi in inglese a più mani, sotto l’occhio vigile dell’autore – e ora ripubblicata da Adelphi nell’accurata traduzione di Katia Bagnoli […]
Dentro storie che alternano descrizioni a grandangolo, dialoghi veloci e un uso sapiente del monologo narrativo, Singer disegna un sottobosco di personaggi inconciliati, umanissimi nella dignità come nella furberia, indirizzati al sacro e inclini al raggiro, mai rinunciando, in accordo al gusto del pubblico e al proprio, a quegli ingredienti che nelle sue trame tornano come costanti, ora più delicate ora più grevi, risolte con levità o sconfinanti nel kitsch.”
Massimiliano De Villa, Singer. Le mille astuzie di una vita randagia, Alias, Il Manifesto, 20 giugno 2022, p. 3
“Ed è un vero e proprio regalo che fa la casa editrice Adelphi ai suoi lettori nel mandare in libreria i racconti che compongono «Un amico di Kafka» tradotti sempre ottimamente da Katia Bagnoli (338 pagine, 22 euro). Questi racconti rappresentano forse il modo migliore per avvicinarsi al grande autore polacco statunitense, un modo per entrare nel suo mondo e in un immaginario ricchissimo e denso di ironia e abili sottigliezze. Singer pubblica «Un amico di Kafka» nel 1970 in lingua inglese raccogliendo racconti precedentemente scritti in lingua yiddish. La raccolta sembra non a caso cogliere appieno lo stato di grazia e l’equilibrismo di un uomo che dalla vecchia Europa, devastata dalla guerra, stava letteralmente ricostruendo se stesso negli Stati Uniti partendo proprio dalla lingua.”
Giacomo Giossi, I racconti del premio Nobel. Con «Un amico di Kafka» tuffo nel mondo di Singer, L’Eco di Bergamo, 20 giugno 2022