Opere di Henry Miller

Di Henry Valentine Miller (New York, 26 dicembre 1891 – Los Angeles, 7 giugno 1980) Katia Bagnoli ha tradotto per Adelphi il libro Giorni tranquilli a Clichy (Quiet days in Clichy).

Henry Miller a Parigi, foto Brassaï

Henry Miller
Giorni tranquilli a Clichy
Fotografie di Brassaï
Traduzione di Katia Bagnoli
Fotografie di Brassaï

Piccola Biblioteca Adelphi, 722
2018, pp. 173, 23 ill.
isbn: 9788845932670

Dalla quarta di copertina:

All’uscita del libro, nel 1956, un critico scrisse che con Giorni tranquilli a Clichy la letteratura si era spinta in territorio nemico molto più oltre di quanto fino a quel momento avesse osato. E non solo, verrebbe da aggiungere: aveva scoperto come può essere attraente quel territorio. Lo sono i rapporti crudi fra i due protagonisti del libro, Carl e Joey, e le professioniste del quartiere, e fra Carl e Colette, la vagabonda quindicenne che lui invita a vivere con loro. Lo sono i continui sconfinamenti fra esperienza e finzione. Lo è, soprattutto, la forma stessa che il libro assunse, quando Miller decise di costruirlo intorno alle immagini scattate dal più grande conoscitore di quella notte calda, sporca e vertiginosa che un tempo chiamavano Parigi: Brassaï. Sono pagine, quelle di Miller, che forse davvero oggi nessuno oserebbe più scrivere: ma che, per fortuna, possiamo ancora leggere.

Titolo originale: Quiet Days in Clichy (The Olympia Press, Paris, 1956)

https://www.adelphi.it/libro/9788845932670

Il libro illustrato della Parigi notturna.
recensione di Marco Maggi, L’Indice dei libri del mese, 1 settembre 2018

Per Joey, protagonista e voce narrante di Giorni tranquilli a Clichy di Henry Miller, i caffè di Parigi sono “un libro letto e riletto quotidianamente”: più precisamente, un testo illustrato con “le facce dei camerieri, dei gestori, delle cassiere, delle puttane, dei clienti, persino degli inservienti dei bagni” di quei locali. Alla variopinta e affamata comunità di expats cui Miller appartiene negli anni trenta, quel mondo si era rivelato sotto perturbanti riflessi subacquei nelle fotografie di Brassaï. Ungherese di nascita, amico di André Kertész, nel 1933 aveva pubblicato Paris de nuit e, due anni dopo, Voluptés de Paris. In contemporanea Miller dava alle stampe Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno; ultima prova del periodo parigino, redatto mentre l’autore si accingeva a lasciare l’Europa allo scoppio della seconda guerra mondiale, Giorni tranquilli a Clichy fu ripreso nella nuova residenza californiana di Big Sur e pubblicato nel 1956. Fu Miller stesso a corredare il testo con ventidue fotografie di Brassaï.
Il libro venne pubblicato in italiano (con il titolo scorciato I giorni di Clichy) da Longanesi nel 1970, nella traduzione di Mario Cicognani. Ora Adelphi ne propone una nuova, a cura di Katia Bagnoli, per la prima volta accompagnata dalle fotografie di Brassaï. A sottolineare il restauro integrale della compagine del libro, anche l’immagine di copertina riproduce quella originale del 1956. L’operazione editoriale risulta quanto mai opportuna. …

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Giorni non così tranquilli a Clichy.
recensione di Matteo Campagnoli, Azione, settimanale d’informazione e cultura della cooperativa Migros Ticino, 29 ottobre 2018

La nuova edizione adelphiana è pregevole sia perché reintroduce le splendide fotografie notturne di Brassaï che corredavano l’edizione originale, della quale è ripresa anche la copertina, sia per la traduzione di Katia Bagnoli, che a confronto con quella delle edizioni ES fa l’effetto di una fotografia nitida accanto a una sfocata. A questo va aggiunto il fatto stesso di aver riproposto un libro che, come conclude la quarta di copertina, «forse oggi nessuno oserebbe più scrivere ma che, per fortuna, possiamo ancora leggere». …

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