Bio-bibliografia

Katia Bagnoli è nata a Milano, dove vive e lavora come traduttrice letteraria.

Specializzata nella narrativa angloamericana, ha tradotto opere di William Burroughs, Geoff Dyer, Bret Easton Ellis, Jeffrey Eugenides, Neil Gaiman, David Mitchell, V. S. Naipaul, Joyce Carol Oates. In particolare, ha tradotto tutti i racconti e i romanzi meno uno di James Salter e tutti i libri di Gary Shteyngart. Dall’inglese ha tradotto anche opere di Isaac B. Singer, Ai Weiwei e Ma Jian.


Fondatrice e responsabile dei contenuti del sito web shodo.it, Katia Bagnoli si è avvicinata all’arte calligrafica durante i suoi viaggi nell’Asia orientale alla fine degli anni Ottanta, e si adopera per la diffusione e lo studio della calligrafia attraverso l’organizzazione di corsi, conferenze e mostre internazionali. È membro della Japan Educational Calligraphy Federation (JECF) di Tokyo e della Art of Ink International Society (AIIS). Espone in Europa, Asia e Stati Uniti. Nel 2013 Katia Bagnoli e Bruno Riva sono stati i primi occidentali ad essere ammessi alla mostra del concorso Yomiuri, una delle tre più importanti esposizioni calligrafiche che si tengono annualmente in Giappone; le loro opere, in kana, sono state esposte alla Miyakomesse di Kyōto. (Vedi il curriculum calligrafico )

L’attività di traduttrice letteraria è iniziata con le lettere di Calamity Jane alla figlia, pubblicate nel 1979 dalle Edizioni delle Donne e poi da Feltrinelli nel 1981. Da allora ha continuato l’attività collaborando con i maggiori editori italiani.
Nel 1985 ha scritto i testi del libro fotografico di Mario De Biasi Milano città imprevista. Ha curato l’edizione di tutte le poesie di Dario Villa. È inoltre curatrice dei cataloghi delle mostre di arte calligrafica da lei organizzate insieme al marito Bruno Riva, con il quale ha tradotto Il Classico dei 1000 caratteri.

Principali opere tradotte

Elizabeth Bowen, L’ultimo settembre, La Tartaruga, 1987; Neri Pozza, 2011
Tim Willocks, Il fine ultimo della creazione, Mondadori, 1995, 2010
V. S. Naipaul, India, un milione di rivolte, Mondadori, 1996
Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, Feltrinelli, 1997, 2013
Tim Willocks, Re macchiati di sangue, Mondadori, 1998
Tibor Fischer, Il collezionista, Mondadori, 1998
William Burroughs, Checca, Adelphi, 1998 (ripubblicato nel 2013 con il titolo Queer)
Kathy Acker, L’impero dei non sensi, Sugarco Edizioni, 1998
Bret Easton Ellis, Glamorama, Einaudi, 1999
Colson Whitehead, L’intuizionista, Mondadori, 2000
Shauna Singh Baldwin, Quel che il corpo ricorda, Mondadori, 2002
Gary Shteyngart, Il debuttante russo, Mondadori, 2003 (Guanda, 2018)
William Burroughs, La macchina morbida, Adelphi, 2003
Colson Whitehead, Il colosso di New York, Mondadori, 2004
Jeffrey Eugenides, Middlesex, Mondadori, 2004
Audrey Niffenegger, La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, Mondadori, 2005
Wesley Stace, La ballata di Miss Fortune, Mondadori, 2006 (con Maurizio Bartocci)
Ryū Murakami, Tokyo Soup (traduzione dal giapponese con K. Tashiro), Mondadori, 2006
Colson Whitehead, Apex nasconde il dolore, Mondadori, 2007
Gary Shteyngart, Absurdistan, Guanda, 2007
Joyce Carol Oates, Bestie, Mondadori, 2007
Jed Mercurio, Città delle stelle, Mondadori, 2007
Aminatta Forna, Le pietre degli avi, Feltrinelli, 2007
Jonathan Ames, Veloce come la notte, Baldini Castoldi Dalai, 2007 (con Steve Piccolo)
Ma Jian, Tira fuori la lingua, Feltrinelli, 2009
Tana French, La somiglianza, Mondadori, 2009
Andrew Davidson, Gargoyle, Mondadori, 2009
Ma Jian, Pechino è in coma, Feltrinelli, 2010
Joshua Ferris, E poi siamo arrivati alla fine, Neri Pozza, 2010
Gary Shteyngart, Storia d’amore vera e supertriste, Guanda, 2011
Neil Gaiman, American Gods, Mondadori, 2011 (nuova edizione aggiornata 2018)
Tana French, I luoghi infedeli, Mondadori, 2011
Anna Richards, Little Gods, De Agostini, 2012
Neil Gaiman, I ragazzi di Anansi, Mondadori, 2012
Jeffrey Eugenides, La trama del matrimonio, Mondadori, 2012
Nora Ephron, Non mi ricordo niente, De Agostini, 2012
Gary Shteyngart, Mi chiamavano Piccolo Fallimento, Guanda, 2014
James Salter, Tutto quel che è la vita, Guanda, 2014
Joshua Ferris, Svegliamoci pure, ma a un’ora decente, Neri Pozza, 2014
Ma Jian, La via oscura, Feltrinelli, 2014
Pearl S. Buck, Un’eterna meraviglia, Mondadori, 2014
James Salter, Una perfetta felicità, Guanda, 2015
David Mitchell, Ore invisibili, Frassinelli, 2015
J. Ryan Stradal, Peperoncino fresco a colazione, Mondadori, 2016
James Salter, Per la gloria, Guanda, 2016
David Mitchell, Slade House, Frassinelli, 2016
Ryan Gattis, Giorni di fuoco, Guanda, 2016
Elliot Ackerman, Il buio al crocevia, Longanesi, 2016
James Salter, L’ultima notte, Guanda, 2017
James Salter, L’arte di narrare, Guanda, 2017
James Salter, La solitudine del cielo, Guanda, 2017
Joyce Carol Oates, I paesaggi perduti, Mondadori, 2017
David Means, Hystopia, Minimum fax, 2017
Mary Lunn Bracht, Le figlie del mare, Longanesi, 2017
Geoff Dyer, Sabbie bianche, Il saggiatore, 2017
Gary Shteyngart, Destinazione America, Guanda, 2018
James Salter, Bruciare i giorni, Guanda, 2018
Henry Miller, Giorni tranquilli a Clichy, Adelphi, 2018
Leonard Michaels, Il club degli uomini, Einaudi, 2018
Jeffrey Eugenides, Una cosa sull’amore, Mondadori, 2018
Geoff Dyer, Zona, Il Saggiatore, 2018
Susanna Jones, Dove la terra trema, 2019
Gibran Khalil Gibran, Il piccolo libro dell’amore, Guanda, 2019
Keith Gessen, Un paese terribile, Einaudi, 2019
Amy Witting, La lettrice testarda, Garzanti, 2020
Ryan Gattis, Uscita di sicurezza, Guanda, 2020
Geoff Dyer, Fuga: Su “Dove osano le aquile”, Il Saggiatore, 2020
Elliot Ackerman, Aspettando il cielo, Longanesi, 2020
Isaac Bashevis Singer, Il mago di Lublino, Adelphi, 2020
Victor LaValle, Riconoscimento, in Decameron Project, NNE, 2021
David Mitchell, Se i desideri fossero cavalli, in Decameron Project, NNE, 2021
Ma Jian, Il sogno cinese, Feltrinelli, 2021
Linn Ullmann, Gli inquieti, Guanda, 2021
Geoff Dyer, Per pura rabbia (Fare a pugni con D.H. Lawrence), Il Saggiatore, 2021
Robert Jones Jr, I profeti, Frassinelli, 2021
Esther Lederman, La vita nascosta, Guanda, 2022
Ryan Gattis, Il sistema, Guanda, 2022
Alasdair Gray, La ballata del guerriero, Safarà editore, 2022
Monica Ali, Amore matrimonio, Mondadori, 2022
Gary Shteyngart, La casa sulla collina, Guanda, 2022
Isaac Bashevis Singer, Un amico di Kafka, Adelphi, 2022
James Salter, Crepuscolo e altre storie, Guanda, 2022
Lauren Elkin, Flâneuse, Einaudi, 2022
Nikki Erlick, Il filo della tua vita, Longanesi, 2023
Harlan Coben, Un inganno di troppo, Longanesi, 2023
Ai Weiwei, 1000 anni di gioie e dolori, Feltrinelli, 2023
Geoff Dyer, Gli ultimi giorni di Roger Federer, Il Saggiatore, 2023
A.J. Liebling, Tra i pasti: Un appetito per Parigi, Edizioni Settecolori, 2023
Will Durant & Ariel Durant, Le lezioni della storia, Edizioni Settecolori, 2023
Olivia Laing, Il giardino contro il tempo, Il Saggiatore, 2024
Barbara Demick, I mangiatori di Buddha. Vita e ribellione in una città del Tibet, Iperborea, 2024

Qual è il lavoro del traduttore, secondo lei?
Noi tutti, continuamente, traduciamo. Quando vogliamo farci capire, o spieghiamo qualcosa a qualcuno, per esempio, quando diamo la definizione di un’idea e anche soltanto di una parola, pur rimanendo all’interno dello stesso sistema linguistico. Perciò possiamo dire, secondo me, che tradurre è per ognuno di noi un atto naturale come respirare, camminare, parlare.
La traduzione è una disciplina antica, ed è parte integrante della vita umana da sempre. Posso dirle qual è il compito che io mi do, come traduttrice, di fronte a un testo: prima di tutto non posso dimenticare che il mio lavoro sta in quel “quasi” di cui Umberto Eco ha scritto con perfetta puntualità in “Dire quasi la stessa cosa”. Nel comprendere e disambiguare, contestualizzare, negoziare, so che qualcosa dell’originale perderò, qualcosa restituirò fedelmente, qualcosa compenserò. Nel “quasi” si annidano i pericoli e anche le ebbrezze di chi traduce.
Come traduttrice dall’inglese in particolare evito come la peste gli anglicismi penosi, innanzitutto, che sfortunatamente accade di trovare, ritradotti, in testi narrativi di autori italiani, formatisi per lo più sulla letteratura americana, appunto, tradotta.

Micol de Pas, ”Il traduttore? Un funambolo nella terra del “quasi”. Intervista a Katia Bagnoli in occasione della sua traduzione de Il Mago di Lublino di Isaac B. Singer per Adelphi”, JoiMag, 17 Luglio 2020
https://www.joimag.it/il-traduttore-un-funambolo-nella-terra-del-quasi/

Curatele di mostre

  • Il segno rubato (Milano e Lugano, 2008)
  • Shikishi. Le calligrafie di piccolo formato (Milano, Lugano, Venezia, 2008-2009)
  • La nobiltà della scrittura. Oltre mille anni di calligrafia in Giappone (Civica Biblioteca, Bergamo, 2010)
  • Lo spirito e il segno (Casa delle Culture, Milano 2010 e Casa Comunale Pasquee, Massagno, Svizzera, 2011)
  • Mottainai: Oh che spreco! (Milano, aprile 2012)
  • Fiori d’inchiostro: Temi di natura nella calligrafia dell’Asia Orientale (Parasio, Cannobio, ottobre 2012 e Centro esposizioni, Lugano, Svizzera, aprile 2013)
  • Omaggio all’arte di Luna di Loto. Mostra dedicata alle creazioni di Ōtagaki Rengetsu 太⽥垣 蓮⽉ (1791-1875), monaca, poetessa, calligrafa e ceramista. (Galleria Arte Giappone, Milano, giugno 2014; Palazzo Civico e Centro espositivo ex Asilo Ciani, Lugano, Svizzera, 2014)
  • Kanpai 乾杯. Il brindisi e il convivio nella poesia giapponese e cinese. Mostra personale di Bruno Riva (Galleria Arte Giappone, Milano, dicembre 2015)
  • Ama no hara 天の原 : Le pianure del cielo (MUDEC Milano, ottobre 2016)
  • Le mille vie della Calligrafia (MUDEC Milano, aprile 2018 e MUSEC Lugano, giugno 2018 )
  • Scritto nella pietra (Milano, Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti, 9-16 ottobre 2023)
Katia Bagnoli. Opera esposta al Concorso Yomiuri, 2013.
Opera di Katia Bagnoli esposta al Concorso Yomiuri, 2013.
David Mitchell con una calligrafia di Katia Bagnoli, Mantova 2016